Andrologo a Torino – Quando e perché chiamarlo
L’andrologo a Torino è lo specialista che si occupa delle patologie che colpiscono l’apparato sessuale maschile. Mentre per le donne è normale sottoporsi periodicamente a visite ginecologiche, gli uomini ritengono ancora un tabù la visita da una andrologo a Torino, o un urologo. Questo può rendere difficile la diagnosi di molte malattie dell’apparato genitale che potrebbero palesarsi solo quando la salute sessuale o il benessere generale dell’uomo sono già compromessi.
Il ruolo della prevenzione
Certamente un ruolo fondamentale è giocato dalla prevenzione. Infatti secondo ogni andrologo a Torino, compreso il Dottor Del Noce, è estremamente importante sottoporsi a controlli periodici, soprattutto a ridosso di determinate fasce di età.
Vediamo quali:
- Tra i 16 e i 18 anni. E’ fondamentale sottoporsi a visita andrologica a scopo preventivo sin dall’adolescenza. I ragazzi possono sviluppare patologie, in alcuni casi anche asintomatiche, che spesso non vengono alla luce per imbarazzo verso i genitori o i medici.
- Intorno ai 30 anni. E’ fortemente consigliato, per chi ha intenzione di diventare padre, un controllo dallo specialista andrologo per escludere problematiche di fertilità o per affrontarle tempestivamente.
- Oltre i 45 anni. Superati i 45 anni la prevenzione andrologica va associata a quella urologica, soprattutto per prevenire patologie tumorali come il carcinoma prostatico, sempre più diffuso. Inoltre superati i 50 anni l’andrologo consiglia una visita di controllo all’anno.
L’aiuto dello specialista
Tra tutti gli specialisti, il Dottor Del Noce andrologo di Torino, è a disposizione per qualsiasi problema di carattere andrologico e urologico (disfunzioni sessuali, disfunzione erettile, alterazioni del pene, fertilità, problematiche ormonali dell’uomo, etc).
Svolge attività di diagnostica ed ecografie andrologiche (ecodoppler penieno dinamico, ecodoppler funicoli spermatici, ecografia scrotale) che possono evidenziare eventuali problematiche dell’apparato sessuale e urogenitale maschile.
La terapia può essere medica (prescrivendo farmaci specifici e avvalendosi di assistenza psicologica) e in alcuni casi chirurgica, per assicurare al paziente benessere psico-fisico e sessuale.
Alcune patologie
Varicocele e sintomi
Per varicocele si intende la dilatazione e incontinenza delle vene che hanno il compito di drenare il sangue dal testicolo e che dopo aver raccolto le vene dell’epididimo risalgono costituendo il plesso pampiniforme.
Tali vene possono diventare incontinenti e dilatarsi impedendo il reflusso di sangue venoso dal testicolo verso la parte alta del corpo determinando una stasi di sangue.
Ciò si manifesta in particolare modo a carico del testicolo sinistro e raramente nel testicolo destro a causa delle differenze anatomiche. I sintomi nella maggior parte dei casi non sono evidenti. Un ragazzo può non accorgersi affatto di avere un varicocele. Proprio per questo è opportuno un controllo in età adolescenziale e deve essere ribadito il significato preventivo dell’osservazione e della valutazione del pediatra. Questo vale sia per i segni premonitori che per quelli relativi a malattie.
Malattia di Peyronie e sintomi
La malattia di La Peyronie è stata scoperta e descritta per la prima volta, da Francois De La Peyronie. La malattia che prese il suo nome si caratterizza per una fibrosi. Ovvero la formazione di tessuto cicatriziale poco elastico e spesso, circoscritta ad uno degli strati sottostanti alla cute che riveste internamente l’asta del pene. Molto spesso il paziente prova dolore durante l’erezione. Infatti il pene con questa limitazione, nei casi più gravi, ha delle difficoltà o è impossibilitato ad effettuare la penetrazione. Questo disagio ha anche un impatto significativo sul benessere psichico del paziente. Infatti provoca sensazioni di:
- insicurezza
- ansietà
- inadeguatezza
- paura per a perdita della funzione sessuale
Questi stati d’animo sono responsabili di turbe psico-sessuologiche come:
- calo del desiderio
- deficit erettile
- turbe dell’eiaculazione
Tutto questo può provocare, oltre a ripercussioni sull’identità maschile, anche ricadute sulla vita sessuale, sia individuale che di coppia, e sull’immagine che si ha di sé.